Cassazione penale Sez. I sentenza n. 20947 del 23 maggio 2008

ECLI:IT:CASS:2008:20947PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: Il vincolo della continuazione tra più reati può essere riconosciuto anche quando i fatti contestati risultano cronologicamente successivi rispetto a quelli oggetto di precedenti condanne, purché siano riconducibili al medesimo disegno criminoso e presentino una stretta connessione temporale e modale. A tal fine, il giudice deve valutare attentamente la natura e le modalità esecutive dei diversi reati, senza limitarsi a considerazioni astratte sulla loro distonia o discrasia temporale, ma tenendo conto anche della continuazione interna affermata nelle precedenti sentenze. La permanenza del reato continuato deve ritenersi cessata alla data della pronuncia della sentenza di primo grado, secondo il consolidato orientamento giurisprudenziale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Magistrati:

Dott. MOCALI Piero - Presidente

Dott. GIORDANO Umberto - Consigliere

Dott. GIRONI Emilio - Consigliere

Dott. GRANERO Francantonio - Consigliere

Dott. ZAMPETTI Umberto - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) FE. VI. , N. IL (OMESSO);

avverso ORDINANZA del 20/07/2007 GIP TRIBUNALE di NAPOLI;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. GIRONI EMILIO GIOVANNI;

lette/sentite le conclusioni del P.G. Dott. CIAMPOLI Luigi, per il rigetto.

La Corte:

OSSERVA

Vista l'ordinanza in epigrafe, che ha rigettato l'istanza di applicazione della continuazione in sede esecutiva tra i fatti di cui a tre distinte sentenze …

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