Cassazione penale Sez. V sentenza n. 32565 del 1 agosto 2008

ECLI:IT:CASS:2008:32565PEN

Massima

Generata da Simpliciter
Il metodo mafioso nell'aggravante di cui all'art. 7 del d.l. n. 152 del 1991 non richiede la prova dell'effettiva appartenenza dell'agente a una specifica associazione di tipo mafioso, ma è sufficiente che l'azione criminosa sia stata posta in essere con modalità tali da evocare la forza intimidatrice derivante dal vincolo associativo, ingenerando nella vittima il timore dell'intervento di un'organizzazione criminale avente le caratteristiche indicate nell'art. 416-bis c.p. A tal fine, rileva la concreta modalità di formulazione della richiesta estorsiva, l'evocazione di altri soggetti in grado di porre in essere azioni di aggressione fisica, nonché il riferimento a organizzazioni criminali effettivamente operanti sul territorio, anche se in termini generici e standardizzati. L'aggravante è compatibile con il reato tentato, essendo sufficiente che l'azione minacciosa posta in essere sia astrattamente idonea a raggiungere lo scopo, a prescindere dall'effettiva reazione della vittima. La motivazione sulla determinazione della pena deve dare conto dell'applicazione dei diversi parametri indicati dall'art. 133 c.p., senza incorrere in contraddizioni, mentre l'errore di calcolo nell'aumento per l'aggravante può essere corretto in sede di legittimità. L'attenuante del danno di speciale tenuità non è applicabile al reato tentato, mentre quella del risarcimento del danno può essere esclusa ove la somma offerta non sia ritenuta idonea a coprire anche il danno morale subito dalle vittime.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FAZZIOLI Edoardo - Presidente

Dott. MARASCA Gennaro - Consigliere

Dott. PALLA Stefano - Consigliere

Dott. BRUNO Paolo Antoni - Consigliere

Dott. VESSICHELLI Maria - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA/ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

1) GI. MA., N. IL (OMESSO);

2) PA. GI., N. IL (OMESSO);

Avverso SENTENZA del 03/10/2007 CORTE APPELLO di LECCE;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dr. VESSICHELLI MARIA;

Udito il Procuratore Generale in persona del Cons. Dr. GALASSO Aurelio, che ha concluso per il rigetto, con rettifica del trattamento sanzionat…

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.