Cassazione penale Sez. I sentenza n. 28221 del 16 luglio 2007

ECLI:IT:CASS:2007:28221PEN

Massima

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Il reato di mancanza alla chiamata alle armi, di cui all'art. 151 c.p.m.p., comma 1, è soggetto alla disciplina dell'art. 2, comma 2, c.p., e non del comma 2 dello stesso articolo, in quanto si versa in una situazione di parziale continuità normativa, non essendosi verificata la totale abolizione del servizio militare obbligatorio, che continua ad essere previsto per specifiche situazioni e casi eccezionali anche in tempo di pace, ai sensi della L. n. 331 del 2000, art. 2. Pertanto, in caso di sentenza irrevocabile di condanna per tale reato, pronunciata prima dell'entrata in vigore della nuova disciplina della materia, non trova applicazione la legge più favorevole al reo, in virtù del principio sancito dall'art. 2, comma 4, c.p., secondo cui il limite all'applicabilità della legge più favorevole è rappresentato dalla sopravvenienza di una sentenza irrevocabile.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GEMELLI Torquato - Presidente

Dott. MOCALI Piero - Consigliere

Dott. BARDOVAGNI Paolo - Consigliere

Dott. GIORDANO Umberto - Consigliere

Dott. GRANERO Francantonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

PUBBLICO MINISTERO PRESSO TRIBUNALE MILITARE di TORINO;

nei confronti di:

PA. MA., N. IL (OMESSO);

avverso ORDINANZA del 10/07/2006 TRIBUNALE MILITARE di TORINO;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dr. GIORDANO UMBERTO;

lette le conclusioni del P.G. Dr. Rosin, che ha chiesto il rigetto del ricorso.

OSSERVA

con ordinanza in data 10/7/06 il Tribunale militare d…

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