Tribunale Amministrativo Regionale Umbria - Perugia sentenza n. 260 del 2016

ECLI:IT:TARUMB:2016:260SENT

Massima

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Il contratto di concessione in essere, relativo a un compendio immobiliare oggetto di procedura di alienazione, non può essere unilateralmente modificato nella sua durata dalla stazione appaltante, in assenza di espressa previsione contrattuale o normativa che lo consenta. Il principio di tutela dell'affidamento e del legittimo affidamento dell'operatore economico concessionario impone il rispetto della durata originariamente pattuita del contratto, salvo diversa volontà delle parti o sopravvenute esigenze di interesse pubblico che giustifichino una modifica. La stazione appaltante, nell'indire una procedura di alienazione di un bene oggetto di concessione, deve pertanto garantire il mantenimento della durata del contratto in essere, senza poter unilateralmente anticiparne la scadenza, a tutela della posizione giuridica soggettiva del concessionario e del suo legittimo affidamento sulla stabilità del rapporto. Il principio di tutela dell'affidamento e del legittimo affidamento dell'operatore economico concessionario costituisce un limite all'esercizio del potere di disposizione del bene pubblico da parte della stazione appaltante, imponendo il rispetto della durata originariamente pattuita del contratto di concessione, salvo diversa volontà delle parti o sopravvenute esigenze di interesse pubblico che giustifichino una modifica. La stazione appaltante, nell'indire una procedura di alienazione di un bene oggetto di concessione, deve pertanto garantire il mantenimento della durata del contratto in essere, senza poter unilateralmente anticiparne la scadenza, a tutela della posizione giuridica soggettiva del concessionario e del suo legittimo affidamento sulla stabilità del rapporto. Il principio di tutela dell'affidamento e del legittimo affidamento dell'operatore economico concessionario costituisce un limite all'esercizio del potere di disposizione del bene pubblico da parte della stazione appaltante, imponendo il rispetto della durata originariamente pattuita del contratto di concessione, salvo diversa volontà delle parti o sopravvenute esigenze di interesse pubblico che giustifichino una modifica. La stazione appaltante, nell'indire una procedura di alienazione di un bene oggetto di concessione, deve pertanto garantire il mantenimento della durata del contratto in essere, senza poter unilateralmente anticiparne la scadenza, a tutela della posizione giuridica soggettiva del concessionario e del suo legittimo affidamento sulla stabilità del rapporto.

Sentenza completa

N. 00062/2016
REG.RIC.

N. 00260/2016 REG.PROV.COLL.

N. 00062/2016 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per l' Umbria

(Sezione Prima)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 62 del 2016, proposto da:
((omissis)) S.r.l. Società Agricola, in persona del legale rappresentante
pro tempore
, rappresentato e difeso dall'avv. ((omissis)), con domicilio eletto presso l’avv. ((omissis)) in Perugia, Via Martiri dei Lager 98/D;

contro

Comune di Spoleto,in persona del Sindaco
pro tempore
rappresentato e difeso dagli avv.ti ((omissis)) e ((omissis)), con domicilio eletto presso l’Avvocatura Provinciale in Perugia, Via Palermo s.n.c.;

per l'annullamento

dell'avviso di gara per l'alienazione del compendio immobiliare denominato ((omissis…

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