Cassazione penale Sez. V sentenza n. 32740 del 7 settembre 2010

ECLI:IT:CASS:2010:32740PEN

Massima

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La partecipazione ad un'associazione di tipo mafioso può essere provata attraverso l'analisi di elementi indiziari, quali il contenuto di documenti sequestrati, le conversazioni intercettate e gli incarichi conferiti all'imputato, che dimostrino il suo ruolo di tramite essenziale per i collegamenti tra il capo dell'organizzazione criminale, durante la sua latitanza, e gli altri esponenti di vertice della famiglia mafiosa, nonché il suo coinvolgimento nella gestione di interessi e attività imprenditoriali controllate dall'organizzazione. Il giudice di merito non è tenuto a esaminare dettagliatamente tutte le deduzioni difensive, essendo sufficiente che, attraverso una valutazione globale delle risultanze processuali, spieghi in modo logico e adeguato le ragioni del proprio convincimento, dimostrando di aver tenuto conto di ogni fatto decisivo. Il giudice di appello, nel rigettare la richiesta di riapertura dell'istruttoria, può motivatamente escludere la necessità di acquisire una prova testimoniale, qualora ritenga che gli elementi già acquisiti siano più che sufficienti a guidare il convincimento sulla responsabilità dell'imputato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. COLONNESE Andrea - Presidente

Dott. MARASCA Gennaro - Consigliere

Dott. OLDI Paol - rel. Consigliere

Dott. DE BERARDINIS Silvana - Consigliere

Dott. FUMO Maurizio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) PO. IN. , N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 1383/2008 CORTE APPELLO di PALERMO, del 02/04/2009;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 03/06/2010 la relazione fatta dal Consigliere Dott. PAOLO OLDI;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. Gioacchino Izzo che ha concluso per il rigetto del ricorso;

Udito, il difensore Avv. LO RE Vincenzo.

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