Cassazione penale Sez. II sentenza n. 32383 del 24 luglio 2013

ECLI:IT:CASS:2013:32383PEN

Massima

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Il metodo mafioso e l'agevolazione degli interessi di un clan criminale integrano l'aggravante di cui all'art. 7 del d.l. n. 152/1991 nel reato di estorsione, anche quando le condotte estorsive siano poste in essere da soggetti non formalmente affiliati all'associazione mafiosa, ma ad essa organicamente collegati e che agiscano per il perseguimento dei suoi interessi. La valutazione di attendibilità della persona offesa, pur se caratterizzata da iniziali reticenze dovute al timore di ritorsioni, può essere positivamente effettuata sulla base di riscontri oggettivi, quali le risultanze bancarie e le dichiarazioni rese in altri procedimenti, nonché della caratura criminale degli indagati, senza che assuma rilievo decisivo la natura ambigua dei rapporti personali tra la vittima e gli appartenenti al clan mafioso. Le esigenze cautelari possono essere ritenute sussistenti anche in assenza di recenti condotte intimidatorie, in ragione della perdurante pericolosità sociale degli indagati, desumibile dal loro coinvolgimento in un contesto criminale di matrice mafiosa e dalla gravità delle condotte estorsive contestate.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FIANDANESE Franco - Presidente

Dott. PRESTIPINO Antonio - Consigliere

Dott. TADDEI Margherita - Consigliere

Dott. IASILLO Adriano - Consigliere

Dott. VERGA Giovanna - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1. (OMISSIS) n. il (OMISSIS);

2. (OMISSIS) n. il (OMISSIS);

avverso l'ORDINANZA dei tribunale della liberta' di Napoli del 29.11.2012;

udita la relazione del consiglieri Dr. PRESTIPINO Antonio;

sentito il Procuratore Generale, in persona del Dr. GIALANELLA Antonio, che ha concluso per il rigetto del ricorso;

sentito, per il (OMISSIS), l'avv. (OMISSIS), che ha concluso per l'accoglimento del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. C…

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