Cassazione penale Sez. V sentenza n. 29474 del 16 luglio 2008

ECLI:IT:CASS:2008:29474PEN

Massima

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Il giudice è tenuto a revocare la sentenza di condanna relativa a un reato successivamente abrogato, disponendo altresì l'eliminazione della relativa iscrizione dal casellario giudiziale, anche nel caso di abolitio criminis, ovvero di eliminazione non solo del titolo del reato, ma dell'intera fattispecie di rilievo penale. Ciò in applicazione dell'articolo 673 del codice di procedura penale, il quale prevede che il giudice revochi il provvedimento di condanna quando il fatto non è più previsto dalla legge come reato. Tale obbligo di revoca sussiste indipendentemente dalla natura dell'abrogazione, sia essa una depenalizzazione o un'abolitio criminis, e prescinde dalla permanenza di eventuali effetti penali diversi dalla condanna, come la recidiva o la professionalità nel reato. Il giudice, pertanto, non può negare la revoca della condanna sulla base della persistenza di tali effetti, dovendo procedere all'annullamento del provvedimento di condanna e all'eliminazione della relativa iscrizione dal casellario giudiziale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ROTELLA Mario - Presidente

Dott. OLDI Paolo - Consigliere

Dott. FUMO Maurizio - Consigliere

Dott. BRUNO Paolo Antoni - Consigliere

Dott. DUBOLINO Pietro - Consigliere

ha pronunciato la seguente:



SENTENZA/ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

1) MA. IT., N. IL (OMESSO);

avverso ORDINANZA del 09/10/2007 TRIB.SEZ.DIST. di ORTONA;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dr. FUMO MAURIZIO;

udito il PG in persona del Sost. Proc. Gen. Dr. Stabile Carmine, che ha concluso chiedendo annullamento con rinvio.

OSSERVA

Il Tribunale di Chieti, sez. distaccata di Ortona, GE, con provvedimento del 9.10.2007 ha rigettato la rich…

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