Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 26944 del 12 luglio 2022

ECLI:IT:CASS:2022:26944PEN

Massima

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La misura cautelare della custodia in carcere può essere applicata nei confronti di un soggetto indagato per il reato di associazione finalizzata al traffico di stupefacenti di cui all'art. 74 del D.P.R. n. 309/1990, in presenza di gravi indizi di colpevolezza e di concreto pericolo di reiterazione del reato. Tale pericolo può essere desunto non solo dalle dichiarazioni di un collaboratore di giustizia che abbia riferito dell'inserimento organico dell'indagato nell'associazione criminale, ma anche dalle risultanze delle intercettazioni telefoniche che dimostrino il suo coinvolgimento attivo nello spaccio di sostanze stupefacenti. In tali casi, la presunzione relativa di sussistenza delle esigenze cautelari prevista dall'art. 275, comma 2, c.p.p. può essere superata solo con elementi che comprovino l'insussistenza o l'affievolimento concreto di tali esigenze, non essendo sufficienti a tal fine la mera attività lavorativa o la personalità dell'indagato. Il giudice di merito, nel valutare l'adeguatezza della misura cautelare, deve motivare in modo congruo e logico sulla base degli elementi probatori acquisiti, senza che il mero decorso del tempo dalla commissione del reato o dalle dichiarazioni del collaboratore sia di per sé idoneo a escludere il pericolo di reiterazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CAPOZZI Angelo - Presidente

Dott. CRISCUOLO Anna - Consigliere

Dott. AMOROSO Riccardo - Consigliere

Dott. TRAVAGLINI D.N. Pao - rel. Consigliere

Dott. D'ARCANGELO Fabrizio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 07/04/2022 del Tribunale di Roma;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dalla ((omissis));
letta la requisitoria scritta del Pubblico Ministero, in persona della Sostituta Procuratrice generale, Dott.ssa SALVADORI Silvia, che ha concluso chiedendo dichiararsi inammissibile il ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con l'ordinanza di cui in epigrafe del 18 marzo 2022, emessa ai sens…

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