Cassazione penale Sez. I sentenza n. 27813 del 8 luglio 2008

ECLI:IT:CASS:2008:27813PEN

Massima

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Il reato continuato richiede l'unità del disegno criminoso, che deve essere valutata dal giudice sulla base di elementi oggettivi, quali la vicinanza temporale e l'omogeneità tipologica delle violazioni, senza che la mera condizione di tossicodipendenza dell'autore possa di per sé far presumere tale unità. Il notevole lasso di tempo intercorso tra le distinte condotte delittuose e la loro eterogeneità tipologica, in assenza di altri dati oggettivi di segno contrario, ostano alla configurabilità del reato continuato, la cui applicazione richiede una valutazione rigorosa e puntuale da parte del giudice di merito.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SILVESTRI Giovanni - Presidente

Dott. GRANERO Francantonio - Consigliere

Dott. SIOTTO ((omissis)) - Consigliere

Dott. CANZIO Giovanni - Consigliere

Dott. PIRACCINI Paola - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) MA. AL. N. IL (OMESSO);

avverso ORDINANZA del 12/12/2007 TRIBUNALE di L'AQUILA;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. CANZIO GIOVANNI;

Lette le conclusioni del P.G. Dr. Ciampoli: inammissibilita'.

RITENUTO IN FATTO E IN DIRITTO

che il Tribunale di L'Aquila con ordinanza del 2.12.2007 respingeva l'istanza del Ma. diretta all'applicazione della disciplina del reato cont…

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