Il permesso di soggiorno per motivi umanitari non può essere convertito in permesso di soggiorno per lavoro autonomo qualora il richiedente si trovi in posizione irregolare sul territorio nazionale da un periodo di tempo consistente, senza aver dimostrato l'esistenza di circostanze di forza maggiore che gli abbiano impedito di presentare tempestivamente l'istanza di rinnovo, e risulti aver presentato una domanda corredata da documenti falsi, quali un certificato di residenza non veritiero, al fine di aggirare le norme sull'immigrazione. In tali casi, grava sull'interessato l'onere di provare la sussistenza dei requisiti richiesti per il rilascio del titolo di soggiorno, non essendo sufficiente la mera iscrizione alla Camera di Commercio per attività lavorative che egli non risulta idoneo a svolgere. Il mancato preavviso di rigetto, inoltre, è imputabile al richiedente, risultato irreperibile dal 2018, circostanza che non consente all'Amministrazione di adempiere a tale incombente procedimentale. Pertanto, il diniego del permesso di soggiorno per lavoro autonomo risulta legittimo, in assenza della dimostrazione dei presupposti normativamente richiesti.