L'ordinanza di demolizione di opere edilizie realizzate senza titolo in area sottoposta a vincolo paesaggistico è un provvedimento dovuto e rigorosamente vincolato, che non necessita di particolare motivazione, essendo sufficiente la compiuta descrizione delle opere abusive, la constatazione della loro esecuzione in assenza o difformità dal permesso di costruire e l'individuazione della norma applicata, ovvero il combinato disposto degli artt. 27 e 31 del d.P.R. n. 380/2001. In tali casi, la mancanza di autorizzazione paesaggistica comporta l'applicazione della sanzione demolitoria, a prescindere dalla classificazione e dalla graduazione degli abusi valevole nel diverso contesto dei titoli edilizi. Inoltre, gli interventi di realizzazione ex novo di cancelli, recinzioni, muri di cinta o di contenimento del terreno, pur rientrando tra le opere di lieve entità, sono comunque soggetti a procedimento autorizzatorio semplificato ai sensi dell'art. 3 del D.P.R. n. 31/2017, non essendo pertanto esentati dall'obbligo di autorizzazione paesaggistica. Spetta al ricorrente fornire la prova delle circostanze che rientrano nella sua piena disponibilità, come l'esistenza di precedenti titoli abilitativi o la risalenza delle opere ad epoca in cui non era richiesta la concessione edilizia in zona agricola, al fine di giustificare l'annullamento del provvedimento impugnato.