Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: L'istituto della non punibilità per particolare tenuità del fatto di cui all'art. 131-bis c.p. non è applicabile ai procedimenti relativi a reati di competenza del giudice di pace, per i quali trova applicazione esclusiva la disciplina speciale di cui all'art. 34 del d.lgs. n. 274 del 2000. Ciò in ragione delle significative differenze strutturali e funzionali tra i due istituti, in particolare con riferimento all'ambito di applicazione, ai presupposti applicativi e al ruolo riconosciuto alla persona offesa. La finalità conciliativa che caratterizza la giurisdizione penale del giudice di pace rende la disciplina di cui all'art. 34 cit. la sola applicabile in tali procedimenti, in quanto espressione di un quadro normativo che riconosce un particolare favor alla composizione del conflitto tra le parti. L'art. 131-bis c.p., pur prevedendo una causa di non punibilità più favorevole al reo, non può trovare applicazione in tali procedimenti, in quanto la specialità della disciplina di cui all'art. 34 del d.lgs. n. 274 del 2000 esclude il ricorso alla normativa generale del codice penale.