Il rilascio di un permesso di costruire per il completamento edilizio di un fabbricato, ai sensi della legge regionale n. 21 del 2010, è illegittimo qualora non sia stato previamente accertato in modo rigoroso il requisito della preesistenza di una volumetria "legittimamente esistente" alla data di entrata in vigore della normativa regionale, sulla base della quale calcolare l'incremento volumetrico ammesso. Tale accertamento non può fondarsi sulla volumetria di un edificio già demolito, in quanto la demolizione e ricostruzione non può essere equiparata al mero completamento funzionale di un intervento preesistente, come erroneamente ritenuto dall'amministrazione comunale. Inoltre, il rilascio del nuovo permesso di costruire risulta illegittimo anche per contrasto con le precedenti sentenze del giudice amministrativo che avevano annullato il titolo edilizio originario, in quanto tali pronunce, pur riformate in appello per ragioni meramente processuali, conservano rilevanza giuridica sotto il profilo sostanziale, imponendo all'amministrazione di conformarsi ai principi in esse affermati. Pertanto, l'annullamento del permesso di costruire impugnato si impone, senza che possa essere accolta la domanda risarcitoria proposta, in assenza di una puntuale dimostrazione del nesso di causalità tra la condotta dell'amministrazione e il danno lamentato.