Cassazione penale Sez. II sentenza n. 24466 del 7 giugno 2023

ECLI:IT:CASS:2023:24466PEN

Massima

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Il termine per l'impugnazione di una sentenza penale pronunciata con motivazione contestuale decorre dalla data di comunicazione della stessa alla Procura generale, e il mancato rispetto di tale termine comporta l'inammissibilità del ricorso per cassazione. Il giudice di legittimità, infatti, è tenuto a dichiarare inammissibile il ricorso proposto oltre il termine previsto dalla legge, non potendo in alcun modo derogare a tale previsione normativa, a tutela del principio di ragionevole durata del processo e del contraddittorio tra le parti. La tempestiva proposizione dell'impugnazione rappresenta, pertanto, un presupposto processuale inderogabile ai fini della validità del ricorso, la cui mancanza determina l'impossibilità per la Corte di Cassazione di esaminare nel merito le censure dedotte dalla parte ricorrente.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. RAGO Geppino - Presidente

Dott. VERGA Giovanna - Consigliere

Dott. DI PAOLA Sergio - Consigliere

Dott. SGADARI Giuseppe - Consigliere

Dott. RECCHIONE Sandra - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
PROCURATORE GENERALE PRESSO CORTE D'APPELLO DI L'AQUILA;
nel procedimento a carico di:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 25/10/2021 del TRIBUNALE di VASTO;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. SANDRA RECCHIONE;
il procedimento si celebra con contraddittorio scritto ai sensi del Decreto Legge n. 137 del 2020, articolo 23, comma 8;
il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore genera…

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