Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esercizio della propria funzione di tutela del patrimonio culturale e paesaggistico, può legittimamente prevedere, in via temporanea, limiti e divieti all'apertura di nuove attività commerciali nel centro storico di una città di rilevante interesse storico-artistico, quale Roma Capitale, iscritto nella Lista del Patrimonio Mondiale dell'UNESCO. Tali misure, adottate dall'Assemblea Capitolina con adeguata motivazione, sono volte a salvaguardare la qualità della vita dei residenti, la compatibilità ambientale e la tutela dei beni culturali, senza configurare una violazione della libertà di iniziativa economica privata, né una discriminazione tra gli operatori economici, in quanto si basano su criteri oggettivi e temporali, bilanciando gli interessi pubblici e privati in gioco. Il divieto temporaneo non costituisce una mera "politica dirigistica", ma una scelta ragionevole e proporzionata dell'ente locale, nell'esercizio della propria discrezionalità amministrativa, per preservare l'identità e il decoro del centro storico, senza contrastare con il principio di liberalizzazione delle attività commerciali né con le previsioni normative in materia.