Il piano delle attività estrattive di una provincia, in quanto strumento di pianificazione territoriale, deve essere sottoposto a valutazione ambientale strategica (VAS) ai sensi della normativa europea e nazionale in materia ambientale, al fine di garantire un adeguato bilanciamento tra le esigenze di sfruttamento delle risorse naturali e la tutela dell'ambiente e del paesaggio. L'obbligo di VAS sussiste indipendentemente dalla natura pubblica o privata dei soggetti titolari delle attività estrattive, in quanto la valutazione ambientale è finalizzata a prevenire e mitigare gli impatti complessivi derivanti dall'attuazione del piano, a prescindere dalla titolarità dei singoli siti estrattivi. La mancata sottoposizione del piano a VAS comporta l'annullamento dello stesso per violazione della normativa ambientale, salvo che la successiva adozione della VAS non sanei il vizio originario. Inoltre, la sopravvenienza di una nuova disciplina legislativa regionale che imponga l'obbligo di VAS per i piani delle attività estrattive già approvati determina la carenza di interesse alla decisione del giudizio, in quanto il piano oggetto di impugnazione deve comunque essere sottoposto alla nuova procedura di valutazione ambientale.