Il concorso di persone nel reato di interruzione di pubblico servizio può essere integrato anche dalla partecipazione collettiva e coordinata a una manifestazione di protesta, ove tutti i partecipanti siano reciprocamente consapevoli delle condotte di ognuno, tutte rivolte ad una finalità comune di impedire il regolare traffico ferroviario, senza che sia necessaria la puntuale descrizione dei singoli movimenti di ciascuno. Il giudizio sulla particolare tenuità del fatto, ai fini dell'esclusione della punibilità, deve essere condotto secondo i parametri di cui all'art. 133 c.p., valutando complessivamente le modalità della condotta e l'entità del danno o del pericolo, senza che assuma rilievo decisivo la mera irrogazione di una pena prossima ai minimi edittali o il riconoscimento di circostanze attenuanti generiche. Il danno patrimoniale subito dalla parte civile, ai fini della relativa statuizione risarcitoria, può essere determinato sulla base di elementi probatori diversi dalla mera durata dell'interruzione del servizio, quali la soppressione e la deviazione di convogli ferroviari.