Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 19506 del 4 maggio 2018

ECLI:IT:CASS:2018:19506PEN

Massima

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La coltivazione di sostanze stupefacenti, anche in forma domestica e per uso personale, integra il reato di detenzione illegale e coltivazione, a prescindere dalla destinazione alla cessione, essendo sufficiente l'idoneità della condotta a produrre la sostanza per il consumo, in ragione della conformità al tipo botanico previsto e delle modalità di coltivazione, che ne attestino l'attitudine a giungere a maturazione. Pertanto, ai fini della rilevanza penale dell'attività di coltivazione, non è necessario dimostrare la finalità di cessione, essendo invece determinante l'accertamento della capacità produttiva della condotta, anche in relazione al numero e allo stato di sviluppo delle piante coltivate. La valutazione dell'offensività della coltivazione non può prescindere da tali elementi, non assumendo rilievo decisivo la destinazione d'uso personale, ove risulti comunque l'idoneità della condotta a produrre sostanza stupefacente. Pertanto, la motivazione della sentenza di condanna deve dare conto in modo puntuale e specifico di tali aspetti, senza limitarsi a considerazioni generiche, al fine di consentire il controllo di legittimità sulla corretta applicazione dei principi giurisprudenziali in materia.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PAOLONI Giacomo - Presidente

Dott. RICCIARELLI Massimo - rel. Consigliere

Dott. CAPOZZI Angelo - Consigliere

Dott. CORBO Antonio - Consigliere

Dott. VIGNA ((omissis)) - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 01/07/2016 della Corte di appello di Venezia;
visti gli atti, la sentenza impugnata e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. RICCIARELLI Massimo;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott.ssa FILIPPI Paola, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
1. Con sentenza del 1/7/2016 la Corte di appello di Venezia ha confe…

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