Cassazione penale Sez. I ordinanza n. 511 del 8 gennaio 2019

ECLI:IT:CASS:2019:511PEN

Massima

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Il ricorso per cassazione avverso i provvedimenti del magistrato di sorveglianza deve essere sottoscritto, a pena di inammissibilità, da un difensore iscritto nell'albo speciale della Corte di cassazione, in applicazione della disciplina introdotta dalla Legge n. 103 del 2017, che ha escluso la facoltà dell'imputato (e quindi anche del condannato) di proporre personalmente il ricorso. Tale previsione normativa rientra nella discrezionalità del legislatore di richiedere la rappresentanza tecnica per l'esercizio delle impugnazioni in cassazione, senza che ciò determini alcuna limitazione delle facoltà difensive. Pertanto, il ricorso proposto personalmente dal condannato deve essere dichiarato inammissibile, con la conseguente condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma equa in favore della cassa delle ammende.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DI TOMASSI Mariastefani - Presidente

Dott. BONITO Francesco M. - Consigliere

Dott. SIANI Vincenzo - Consigliere

Dott. SARACENO ((omissis)) - Consigliere

Dott. CAIRO Antonio - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 29/05/2018 del TRIB. SORVEGLIANZA di MILANO;
udita la relazione svolta dal Consigliere ANTONIO CAIRO.
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
1. Con l'ordinanza in epigrafe il Tribunale di sorveglianza di Milano rigettava il reclamo avverso l'ordinanza con cui il magistrato di sorveglianza di Pavia aveva respinto la richiesta di decurtazione della pena L. 26 luglio 1975, n. 354, ex articolo 35 ter, avanzata nell&…

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