Cassazione penale Sez. I sentenza n. 38494 del 25 ottobre 2011

ECLI:IT:CASS:2011:38494PEN

Massima

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Il giudice di sorveglianza, nel valutare l'applicazione di misure alternative alla detenzione, deve accertare la sussistenza dei presupposti di cui all'art. 47 e ss. dell'Ordinamento Penitenziario, tra cui il contributo alla rieducazione del reo, la prevenzione del pericolo di recidiva e la possibilità di reinserimento nella vita sociale. Tali presupposti non possono ritenersi integrati qualora il condannato sia portatore di una rilevante pericolosità sociale, desumibile da numerosi precedenti per reati gravi, specifici e ravvicinati nel tempo, nonché da informazioni negative circa i suoi trascorsi, la pessima fama e la perdurante frequentazione con pregiudicati. In tali ipotesi, il giudice di sorveglianza è legittimato a rigettare la domanda di applicazione di misure alternative alla detenzione, in quanto la pericolosità sociale del condannato esclude la sussistenza dei presupposti per l'accoglimento delle stesse.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BARDOVAGNI Paolo - Presidente

Dott. IANNELLI Enzo - Consigliere

Dott. VECCHIO Massimo - Consigliere

Dott. ROMBOLA' Marcello - rel. Consigliere

Dott. TARDIO Angela - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) RO. VI. N. IL (OMESSO);

avverso l'ordinanza n. 3553/2010 TRIB. SORVEGLIANZA di NAPOLI, del 27/10/2010;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. MARCELLO ROMBOLA';

lette le conclusioni del P.G. Dott. GALATI Giovanni che ha chiesto dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso.

OSSERVA

Con ordinanza del 27/10/10 il Tribunale di sorveglianza di Napoli confermava il provvedimento 17/6/1…

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