Cassazione penale Sez. II sentenza n. 34616 del 3 settembre 2008

ECLI:IT:CASS:2008:34616PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nel valutare la motivazione di un provvedimento cautelare emesso dal tribunale del riesame, deve limitarsi a verificare la congruenza logica e la coerenza interna dell'apparato argomentativo, senza poter sindacare l'adeguatezza delle argomentazioni o la loro rispondenza alle acquisizioni processuali, salvo che non si ravvisi una manifesta illogicità o contraddittorietà. Pertanto, la motivazione del provvedimento cautelare è da ritenersi immune da vizi logici quando risulta sorretta da una serie di indizi gravi, precisi e concordanti, idonei a fondare un apprezzabile fumus di colpevolezza, senza che assuma rilievo la mancata annotazione delle dichiarazioni spontanee dell'indagato secondo le forme di legge, purché il loro contenuto sia comunque portato a conoscenza dell'autorità giudiziaria. Inoltre, la valutazione della pericolosità sociale dell'indagato, ai fini dell'applicazione della misura cautelare, deve essere effettuata con riferimento alle specifiche esigenze cautelari, senza che assumano rilievo eventuali disparità di trattamento rispetto a correi o coindagati.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Magistrati:

Dott. CARMENINI ((omissis)) - Presidente

Dott. PAGANO Filiberto - Consigliere

Dott. MONASTERO Francesco - Consigliere

Dott. ZAPPIA Pietro - Consigliere

Dott. AMBROSIO Annamaria - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA/ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

1) GI. FR., N. IL (OMESSO);

avverso ORDINANZA del 03/03/2008 TRIB. LIBERTA' di FIRENZE;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. ZAPPIA PIETRO; sentite le conclusioni del P.G. Dott. PASSACANTANDO Guglielmo, che ha chiesto il rigetto del ricorso;

Udito il difensore Avv. MAIETTA Raffaele, che ha chiesto l'accoglimento del ricorso.

MOTIVI DELLA DECISIONE

Con ordin…

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