Tribunale Amministrativo Regionale Abruzzo - L'Aquila sentenza n. 824 del 2016

ECLI:IT:TARAQ:2016:824SENT

Massima

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La rinuncia al ricorso, non sottoscritta personalmente dalla parte e priva di procura speciale in favore del difensore, nonché non notificata alla controparte, costituisce prova della sopravvenuta carenza di interesse alla decisione, determinando l'improcedibilità del ricorso. Ciò in quanto il mancato rispetto delle prescrizioni di cui all'art. 84, commi 1 e 3, del codice del processo amministrativo, non consente di ritenere validamente manifestata la volontà di rinunciare al ricorso. Pertanto, in assenza dei requisiti formali richiesti per la valida rinuncia, il giudice è tenuto a dichiarare l'improcedibilità del ricorso per sopravvenuta carenza di interesse, compensando le spese di giudizio tra le parti qualora non sia stata provata la notifica in forma esecutiva all'amministrazione intimata del decreto di cui è stata chiesta l'ottemperanza, in quanto tale requisito è indispensabile affinché il titolare del diritto possa agire esecutivamente.

Sentenza completa

Pubblicato il 30/12/2016

N. 00824/2016 REG.PROV.COLL.

N. 00419/2015 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per l' Abruzzo

(Sezione Prima)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 419 del 2015, proposto da:
((omissis)), rappresentata e difesa dall'avvocato ((omissis)), C.F. SGTNTN65T17H769T, con domicilio eletto presso l’avvocato ((omissis)) in L'Aquila, via Collevernesco n. 59;

contro

Ministero della Giustizia, in persona del Ministro p.t., rappresentato e difeso per legge dall'Avvocatura Distrettuale dello Stato, domiciliata in L'Aquila, Complesso Monumentale S. Domenico;

per l’ottemperanza

al decreto di equa riparazione n° 470/11 v.g. della Corte d'Appello di L'Aquila, pubblicato il 16.5.2012 e passato in giudicato;

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