Cassazione penale Sez. III sentenza n. 32127 del 7 agosto 2024

ECLI:IT:CASS:2024:32127PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nel dichiarare inammissibile il ricorso per cassazione proposto dal difensore dell'imputato, afferma che, ai sensi dell'art. 581, comma 1-quater, cod. proc. pen., introdotto dal D.Lgs. n. 150 del 2022, nel caso di imputato rispetto al quale si è proceduto in assenza, l'atto di impugnazione del difensore deve contenere, a pena di inammissibilità, il deposito di uno specifico mandato ad impugnare, rilasciato dopo la pronuncia della sentenza, e l'elezione di domicilio dell'imputato ai fini della notificazione del decreto di citazione a giudizio. Tale requisito, applicabile anche al ricorso per cassazione, risponde all'esigenza di assicurare che la celebrazione delle impugnazioni abbia luogo solo quando si abbia effettiva contezza della conoscenza, da parte dell'imputato, della sentenza pronunciata in sua assenza, nonché della volontà dello stesso imputato di impugnarla, selezionando in entrata le impugnazioni e caducando quelle che non siano espressione di una scelta ponderata e rinnovata, in limine impugnationis, ad opera della parte. Nel caso di specie, il ricorso per cassazione, proposto dall'avvocato in assenza dei suddetti requisiti, è stato pertanto dichiarato inammissibile, con condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma in favore della Cassa delle Ammende, nonché delle spese di rappresentanza e difesa sostenute dalla parte civile.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta da

Dott. RAMACCI Luca - Presidente

Dott. GALTERIO Donatella - Consigliere

Dott. LIBERATI Giovanni - Consigliere

Dott. GAI Emanuela - Relatore

Dott. MENGONI Enrico - Consigliere

ha pronunciato la seguente

SENTENZA
sul ricorso proposto da
Ca.Ma., nato a A. il (Omissis)
avverso la sentenza del 20/12/2023 della Corte d'Appello di Messina
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Presidente;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale P. Molino, che ha concluso chiedendo l'inammissibilità del ricorso;
udito l'avv. D. Ga. per la parte civile che ha depositato conclusioni scritte e nota spese.
RITENUTO IN FATTO
1. La Corte d'Appello di Messina, in parziale riforma della sentenza di condanna del Tribunale di Me…

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