Cassazione penale Sez. III sentenza n. 23534 del 25 maggio 2018

ECLI:IT:CASS:2018:23534PEN

Massima

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Il giudice di merito, nel valutare la credibilità e attendibilità delle dichiarazioni della persona offesa, deve considerare la linearità e coerenza del suo racconto, nonché la presenza di riscontri oggettivi, senza sovrapporre la propria valutazione a quella compiuta dai giudici di merito, purché questi ultimi abbiano esaminato tutti gli elementi a loro disposizione, fornito una corretta interpretazione degli stessi e dato completa e convincente risposta alle deduzioni delle parti, applicando correttamente le regole della logica. Nell'ipotesi di reati in continuazione, l'aumento di pena ai sensi dell'art. 81 c.p. deve essere operato con riferimento alla pluralità dei reati contestati, a prescindere dal giudizio di comparazione tra le circostanze attenuanti generiche e l'aggravante riconosciuta, essendo quest'ultima irrilevante ai fini dell'applicazione dell'istituto della continuazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ROSI Elisabetta - Presidente

Dott. SEMERARO Luca - Consigliere

Dott. GAI Emanuela - Consigliere

Dott. CIRIELLO Antonella - Consigliere

Dott. ZUNICA Fabio - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato in (OMISSIS);
avverso la sentenza del 30-03-2016 della Corte di appello di Milano;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. ((omissis));
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. ((omissis)), che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con sentenza del 30 marzo 2016, la Corte di appello di Milano confermava la sentenza del G.U.P. del Tribunale…

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