Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 19007 del 17 maggio 2012

ECLI:IT:CASS:2012:19007PEN

Massima

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Il concorso morale nel reato può essere integrato anche dalla condotta di chi, pur non partecipando materialmente all'esecuzione del fatto, abbia comunque fornito un contributo di agevolazione, sostegno e rafforzamento psicologico dell'altrui proposito criminoso, qualora tale apporto risulti significativo e causalmente rilevante ai fini della realizzazione del reato. In particolare, la fornitura di un oggetto simbolico idoneo a incutere timore e intimidazione nella vittima, l'interessamento e il coinvolgimento nelle iniziative delittuose altrui, nonché il perseguimento di un interesse personale connesso alla commissione del reato, possono integrare gli estremi del concorso morale nel reato, anche in assenza di una partecipazione diretta all'esecuzione materiale del fatto. Inoltre, il ricorso al "metodo mafioso", caratterizzato da modalità spettacolari e violente della condotta, può costituire una circostanza aggravante, in quanto espressione di una particolare pericolosità sociale dell'agente e del suo inserimento in un contesto criminale organizzato. Tali principi trovano applicazione sia nel caso di reati contro la concorrenza, realizzati attraverso minacce e intimidazioni, sia in ipotesi di reati contro la persona, come l'incendio doloso, ove il contributo morale del concorrente risulti comunque rilevante ai fini della realizzazione del fatto.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GARRIBBA Tito - Presidente

Dott. CORTESE Arturo - Consigliere

Dott. LANZA Luigi - Consigliere

Dott. FAZIO Anna Mari - rel. Consigliere

Dott. DE AMICIS Gaetano - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS);

avverso la ordinanza del Tribunale della Liberta' di Catanzaro del 15.11.2011;

visti gli atti, il provvedimento denunziato e il ricorso;

udita la relazione svolta dal consigliere Anna Maria Fazio;

udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale CESQUI Elisabetta, che ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. Con l'ordinanza impugnata, il tri…

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