Cassazione penale Sez. V sentenza n. 57701 del 28 dicembre 2017

ECLI:IT:CASS:2017:57701PEN

Massima

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Il reato di atti persecutori (stalking) si configura quando la condotta dell'agente, caratterizzata da una pluralità di azioni reiterate nel tempo, cagiona nella vittima un grave e perdurante stato di ansia e di paura, con conseguente alterazione delle sue abitudini di vita, a prescindere dall'effettiva verificazione di un danno alla salute. Ai fini della sussistenza del reato, non è necessario che le condotte dell'imputato siano state caratterizzate da aggressioni fisiche, essendo sufficiente la reiterazione di comportamenti molesti e minacciosi, anche solo telefonici o mediante messaggi, tali da ingenerare nella persona offesa un fondato timore per la propria incolumità. Il dolo del reato di stalking non richiede la consapevolezza dell'agente di arrecare un grave turbamento alla vittima, essendo sufficiente la volontarietà delle condotte reiterate, anche se mosse da un sentimento di amore non corrisposto. La valutazione della credibilità e attendibilità delle dichiarazioni della persona offesa, pur richiedendo un vaglio più penetrante rispetto a quello riservato a qualsiasi altro testimone, non necessita di riscontri esterni, salvo il caso in cui la vittima si sia costituita parte civile. La determinazione della pena, nel rispetto dei criteri di cui agli artt. 132 e 133 c.p., rientra nella discrezionalità del giudice di merito e non è sindacabile in sede di legittimità, se congruamente motivata, neppure in relazione al mancato riconoscimento di circostanze attenuanti generiche.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BRUNO ((omissis)) - Presidente

Dott. DE GREGORIO Eduardo - Consigliere

Dott. CATENA Rossella - Consigliere

Dott. MICHELI Paolo - rel. Consigliere

Dott. AMATORE Roberto - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza emessa il 26/02/2016 dalla Corte di appello di Potenza;
visti gli atti, la sentenza impugnata ed i ricorsi;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. MICHELI Paolo;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. SALZANO Francesco, che ha concluso chiedendo il rigetto dei ricorsi;
udito, per la parte civile (OMISSIS), l'Avv. (OMISSIS), il quale ha concluso chiedendo dichiararsi l'inammissibili…

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