Cassazione penale Sez. III sentenza n. 1973 del 16 gennaio 2015

ECLI:IT:CASS:2015:1973PEN

Massima

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Il reato di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche (art. 640-bis c.p.) si configura quando l'agente, mediante artifici e raggiri idonei a indurre in errore il soggetto passivo e a determinarne l'indebita disposizione patrimoniale, ottiene indebitamente contributi, finanziamenti, mutui agevolati o altre erogazioni dello stesso tipo, concessi o erogati da enti pubblici. Tale fattispecie si distingue dal reato di indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato (art. 316-ter c.p.) in quanto quest'ultimo integra una ipotesi residuale e complementare rispetto alla truffa, configurandosi in presenza di una mera presentazione di dichiarazioni o documenti falsi, senza la necessità di artifici e raggiri idonei a indurre in errore il soggetto passivo. Pertanto, la condotta fraudolenta, la natura ingannatoria degli artifici e raggiri utilizzati e l'effettiva induzione in errore del soggetto passivo costituiscono elementi essenziali per la sussistenza del reato di truffa aggravata, da valutarsi caso per caso sulla base delle specifiche circostanze concrete. Inoltre, il giudice di merito può legittimamente privilegiare le conclusioni della perizia di ufficio rispetto a quelle della consulenza tecnica di parte, purché dia adeguata motivazione della scelta effettuata e confuti in modo specifico le deduzioni contrarie. Infine, il verbale di constatazione redatto dalla Guardia di Finanza per accertare violazioni di norme finanziarie o tributarie costituisce atto irripetibile e, pertanto, può essere acquisito al fascicolo per il dibattimento.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. TERESI Alfredo - Presidente

Dott. SAVINO Mariapia - rel. Consigliere

Dott. ORILIA Lorenzo - Consigliere

Dott. ACETO Aldo - Consigliere

Dott. PEZZELLA Vincenzo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 710/2007 CORTE APPELLO di MESSINA, del 25/06/2012;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 29/05/2014 la relazione fatta dal Consigliere Dott. SAVINO Mariapia Gaetana;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. CANEVELLI Paolo, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

Udito il difensore Avv. (OMISSIS) Foro di Roma (sost. proc.).

RITENUTO IN FATTO

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