Cassazione penale Sez. III sentenza n. 35277 del 23 agosto 2016

ECLI:IT:CASS:2016:35277PEN

Massima

Massima ufficiale
Sussiste l'interesse dell'imputato all'impugnazione della sentenza di assoluzione, pronunciata con la formula "perché il fatto non costituisce reato", al fine di ottenere la più ampia formula liberatoria "perché il fatto non sussiste", considerato che, a parte le conseguenze di natura morale, l'interesse giuridico risiede nei diversi e più favorevoli effetti, che gli artt. 652 e 653, cod. proc. pen., connettono al secondo tipo di dispositivi nei giudizi civili o amministrativi di risarcimento del danno e nel giudizio disciplinare. (Fattispecie in materia di reati tributari, nella quale la Corte ha annullato con rinvio la sentenza impugnata, che aveva dichiarato inammissibile l'appello dell'imputato avverso la assoluzione per mancanza di dolo, ribadendo incidentalmente la sussistenza della condotta materiale, ritenuta dal giudice di primo grado).

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GRILLO Renato - Presidente

Dott. SOCCI ((omissis)) - Consigliere

Dott. ACETO Aldo - rel. Consigliere

Dott. GENTILI Andrea - Consigliere

Dott. MANZON Enrico - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
1. (OMISSIS), nato a (OMISSIS);
2. (OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 11/03/2014 della Corte di appello di Salerno;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e i ricorsi;
udita la relazione svolta dal consigliere ((omissis));
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. CORASANITI Giuseppe, che ha concluso per il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. I sigg.ri (OMISSIS) e (OMISSIS) ricorrono per l'annullamento della sentenza del 11/0…

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