Il provvedimento amministrativo di revoca del permesso di soggiorno per motivi di lavoro subordinato deve essere adottato nel rispetto del principio del giusto procedimento, con un'adeguata istruttoria e una corretta valutazione dei fatti, al fine di evitare errori e travisamenti che possano determinare l'illegittimità del provvedimento. L'amministrazione è tenuta a verificare con diligenza l'effettiva sussistenza dei presupposti di fatto posti a fondamento del provvedimento di revoca, senza limitarsi a mere presunzioni o a valutazioni sommarie, ma acquisendo tutti gli elementi necessari per accertare la situazione lavorativa dell'interessato. Il mancato rispetto di tali principi comporta l'annullamento del provvedimento di revoca del permesso di soggiorno, con conseguente condanna dell'amministrazione al pagamento delle spese di giudizio. Il giudice amministrativo, nel valutare la legittimità del provvedimento, deve verificare la correttezza dell'istruttoria svolta dall'amministrazione e l'adeguatezza della motivazione, al fine di accertare se il provvedimento sia stato adottato nel rispetto dei principi di buona amministrazione e di tutela del diritto di difesa dell'interessato.