Il rilascio di una concessione edilizia in sanatoria ai sensi della legge n. 47/1985 presuppone la validità dell'autorizzazione paesaggistica precedentemente rilasciata dal Comune ai sensi dell'art. 7 della legge n. 1497/1939. Qualora l'autorizzazione paesaggistica comunale sia stata annullata dall'autorità statale competente (Soprintendenza) senza il rispetto del contraddittorio procedimentale previsto dall'art. 7 della legge n. 241/1990, il Comune non può negare il rilascio della concessione in sanatoria richiesta, in quanto il vizio procedimentale dell'annullamento statale rende l'autorizzazione paesaggistica comunale ancora efficace. Il Comune, in tal caso, è tenuto a rilasciare la concessione edilizia in sanatoria, salva la facoltà di richiedere eventuale documentazione integrativa e di valutare la sussistenza dei presupposti di legge per il condono, ivi compreso il profilo urbanistico-edilizio della volumetria massima assentibile. L'Amministrazione statale, qualora intenda ancora annullare l'autorizzazione paesaggistica comunale, è tenuta a rinnovare il relativo procedimento, assegnando all'interessato il termine per presentare osservazioni, nel rispetto del contraddittorio procedimentale.