Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esaminare il ricorso proposto dalla società Eyphrasia S.r.l. avverso il diniego del permesso di costruire per la realizzazione di un edificio residenziale in un'area di Roma, ha affermato il seguente principio di diritto: La disciplina urbanistica applicabile all'area in questione, definita dal nuovo Piano Regolatore Generale (P.R.G.) e dalle relative Norme Tecniche di Attuazione (N.T.A.), costituisce il parametro di valutazione vincolante per l'amministrazione comunale nel decidere sull'istanza di permesso di costruire, a prescindere da eventuali precedenti previsioni urbanistiche e relativi giudicati. In particolare, il Tribunale ha rilevato che l'area è stata riclassificata dal nuovo P.R.G. come "Città Consolidata, Tessuti di espansione novecentesca a tipologia edilizia libera (T3)", per la quale le N.T.A. escludono espressamente gli interventi di nuova edificazione, salvo limitate eccezioni non applicabili al caso di specie. Pertanto, la disciplina urbanistica vigente al momento della presentazione dell'istanza di permesso di costruire, e non i precedenti regimi urbanistici, costituisce il parametro vincolante per l'amministrazione nel valutare la legittimità della domanda, indipendentemente dall'intervenuta formazione di un giudicato relativo a previsioni urbanistiche pregresse. Il Tribunale ha quindi ritenuto che il diniego del permesso di costruire, fondato sulla non conformità dell'intervento proposto alla disciplina urbanistica applicabile, sia stato correttamente adottato dall'amministrazione comunale, rigettando il ricorso della società Eyphrasia S.r.l.