Cassazione penale Sez. V sentenza n. 49675 del 30 ottobre 2017

ECLI:IT:CASS:2017:49675PEN

Massima

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Il diritto di critica, quale manifestazione della libertà di espressione, può essere legittimamente esercitato anche in relazione a condotte o comportamenti altrui, purché l'esercizio di tale diritto avvenga nel rispetto dei limiti imposti dalla continenza formale e dalla verità sostanziale dei fatti esposti. Pertanto, le espressioni utilizzate, ancorché potenzialmente lesive della reputazione altrui, non integrano il reato di diffamazione qualora siano riconducibili all'esercizio del diritto di critica, il cui riconoscimento scrimina la condotta dell'agente. Tuttavia, tale diritto non può essere invocato qualora le espressioni utilizzate travalicano i suddetti limiti, risultando manifestamente offensive e prive di qualsivoglia finalità critica. Inoltre, la provocazione dell'offeso, ove ricorrente, può integrare una causa di giustificazione che esclude la punibilità dell'imputato per il reato di ingiuria, in quanto la reazione di quest'ultimo, seppur sproporzionata, risulta comunque provocata dal comportamento della persona offesa. In tali ipotesi, il giudice è tenuto a valutare attentamente le circostanze del caso concreto al fine di accertare la sussistenza dei presupposti per l'applicazione delle suddette cause di giustificazione, motivando adeguatamente le proprie conclusioni.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FUMO Maurizio - Presidente

Dott. ZAZA Carlo - Consigliere

Dott. CATENA Rossella - Consigliere

Dott. MICCOLI Grazia - Consigliere

Dott. DE MARZO Giusep - Rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 07/10/2015 del TRIBUNALE di PADOVA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. De Marzo Giuseppe;
udito il Procuratore Generale, in persona del Dott. Corasaniti Giuseppe che ha concluso per l'annullamento senza rinvio per l'articolo 594 c.p. - reato depenalizzato, inammissibilita' nel resto;
udito l'avv. (OMISSIS), per la parte civile, la quale ha chiesto il rigetto de…

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