Cassazione penale Sez. II sentenza n. 40867 del 7 settembre 2017

ECLI:IT:CASS:2017:40867PEN

Massima

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Il reato di rapina, di cui all'art. 628 c.p., assorbe la violenza e la minaccia contenute nei limiti delle percosse, ai sensi dell'art. 581 c.p. Tuttavia, qualora l'agente cagioni un'offesa maggiore alla persona, come lesioni personali, si configura un concorso formale di reati, in ragione dell'autonomo intento lesivo espresso dall'azione. Il trauma contusivo, ancorché privo di alterazioni anatomiche, integra la fattispecie di malattia di cui all'art. 582 c.p. Il giudice di merito, nel valutare la prova, gode di ampia discrezionalità, sindacabile in sede di legittimità solo in presenza di vizi logici o violazioni di legge. Il principio di specialità, pertanto, non opera quando l'intensità della violenza esprima un autonomo proposito di offendere l'integrità fisica della vittima, dando luogo a un concorso di reati.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FIANDANESE Franco - Presidente

Dott. DE CRESCIENZO Ugo - Consigliere

Dott. CERVADORO Mirel - rel. Consigliere

Dott. BELTRANI Sergio - Consigliere

Dott. RECCHIONE Sandra - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), N. IL (OMISSIS);
avverso la sentenza n. 1808/2016 CORTE APPELLO di PALERMO, del 14/06/2016;
visti gli atti, la sentenza e il ricorso;
udita in PUBBLICA UDIENZA del 20/06/2017 la relazione fatta dal Consigliere Dott. MIRELLA CERVADORO;
Udita la requisitoria del sostituto procuratore generale, nella persona del Dr. Mazzotta Gabriele, il quale ha concluso chiedendo che il ricorso venga dichiarato inammissibile.
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
1. Con sentenza del GUP…

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