Tribunale Amministrativo Regionale Lazio - Roma sentenza n. 12780 del 2006

ECLI:IT:TARLAZ:2006:12780SENT

Massima

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Il provvedimento amministrativo di cessazione dell'attività commerciale, adottato prima della conclusione del procedimento di autorizzazione, viola il principio di tutela del contraddittorio e del giusto procedimento, in quanto priva il privato della possibilità di partecipare al procedimento e di far valere le proprie ragioni. Tuttavia, la successiva adozione di provvedimenti amministrativi che rimuovono i sigilli e rilasciano le necessarie autorizzazioni, determinando la cessazione della materia del contendere, comporta l'improcedibilità del ricorso per sopravvenuto difetto di interesse, pur in assenza di una espressa dichiarazione di tutte le parti in tal senso. In tali casi, il giudice è tenuto a dichiarare l'improcedibilità del ricorso, compensando le spese di giudizio in ragione della mancata impugnazione da parte del ricorrente dei provvedimenti che hanno determinato la cessazione della materia del contendere, pur se non completamente satisfattivi.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
IL TRIBUNALE AMMINISTRATIVO REGIONALE DEL LAZIO
SEZIONE SECONDA TER
ANNO
composto dai signori Magistrati:
Consigliere Michele PERRELLI - Presidente
Consigliere Paolo RESTAINO - Componente
Consigliere Antonio AMICUZZI - Componente relatore
ha pronunciato la seguente
SENTENZA
sul ricorso n. 4008 del 1998 proposto da SISLER s.r.l., con sede in Roma, in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentato e difeso dall'avv. Carlo Abbate, unitamente al quale è elettivamente domiciliato in Roma, alla Via F.C. De' Calboli n.1;
CONTRO
il COMUNE di ROMA, in persona del Sindaco in carica, rappresentato e difeso dall'avv. Angela Raimondo, unitamente al quale è elettivamente domiciliato presso l'Avvocatura comunale, in Roma, alla Via del Tempio di Giove n. 21;
per l'annullamento
della determinazione dirigenziale della Circoscrizione I del Comune di Roma n. 463 del 18.3.…

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