Il piano di rientro dai disavanzi del settore sanitario regionale, approvato ai sensi della normativa emergenziale, attribuisce al commissario ad acta ampi poteri di adozione di tutti gli atti e provvedimenti normativi, amministrativi, organizzativi e gestionali necessari per la sua completa attuazione, anche in deroga alle disposizioni ordinarie, ivi compresa la facoltà di disporre la riconversione di strutture ospedaliere, al fine di assicurare il perseguimento dell'equilibrio economico-finanziario e il mantenimento dei livelli essenziali di assistenza, senza che ciò comporti una violazione delle competenze costituzionalmente garantite agli enti territoriali in materia di programmazione sanitaria. Tali poteri straordinari del commissario ad acta trovano il loro fondamento nella necessità di fronteggiare la grave situazione di disavanzo di bilancio del servizio sanitario regionale, attraverso una riorganizzazione complessiva ed efficiente della rete ospedaliera, anche in deroga alle procedure di consultazione degli enti locali previste dalla normativa ordinaria, in quanto giustificate dall'urgenza di adottare i provvedimenti necessari per il rientro dal disavanzo. Il commissario ad acta, pertanto, nell'esercizio di tali poteri straordinari, può legittimamente disporre la riconversione di strutture ospedaliere, senza che ciò comporti una violazione dei livelli essenziali di assistenza, purché sia assicurato il mantenimento di un presidio di primo intervento funzionante in maniera ininterrotta, in quanto tale misura rientra tra gli interventi necessari per il perseguimento dell'equilibrio economico-finanziario del servizio sanitario regionale, come individuati nel piano di rientro.