Cassazione penale Sez. I sentenza n. 3638 del 1 febbraio 2022

ECLI:IT:CASS:2022:3638PEN

Massima

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La partecipazione all'associazione per delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti richiede la prova di una struttura organizzativa stabile e permanente, con una precisa divisione dei ruoli tra i partecipi, che consenta la realizzazione concreta del programma criminoso. La mera collaborazione occasionale tra più soggetti nella commissione di reati fine, anche se caratterizzata da un certo grado di organizzazione, non è sufficiente a integrare la fattispecie associativa, essendo necessario un quid pluris rispetto al semplice concorso di persone nel reato. Pertanto, la mera fungibilità e flessibilità dei ruoli attribuiti ai singoli indagati, la mancanza di contatti diretti con i presunti capi dell'associazione, l'assenza di una cassa comune e la possibilità per gli stessi indagati di acquistare e vendere autonomamente la droga anche a soggetti estranei al gruppo, sono elementi che depongono contro la sussistenza della fattispecie associativa e in favore di una responsabilità per i soli reati fine di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti. La prova della partecipazione all'associazione deve essere rigorosa e non può fondarsi su meri elementi indiziari o su considerazioni assertive, ma richiede il puntuale riscontro di una struttura organizzativa stabile e permanente, con una precisa divisione dei ruoli tra i partecipi, finalizzata alla realizzazione del programma criminoso.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CASA Filippo - Presidente

Dott. MANCUSO ((omissis)) - Consigliere

Dott. ROCCHI Giacomo - rel. Consigliere

Dott. LIUNI Teresa - Consigliere

Dott. TALERICO Palma - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 11/08/2021 del TRIB. LIBERTA' di ROMA;
udita la relazione svolta dal Consigliere ROCCHI GIACOMO;
sentite le conclusioni del PG MOLINO PIETRO che ha chiesto il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con l'ordinanza indicata in epigrafe, il Tribunale di Roma, in sede di rinvio a seguito della sentenza di annullamento disposta da questa Corte limitatamente alla fattispecie di cui al Decreto del Presidente della Repubblica n. 309 de…

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