Il diniego di rilascio del titolo abilitativo alla guida di veicoli (categoria B) non può più essere automaticamente fondato sulla mera esistenza di una precedente condanna penale, ma richiede una valutazione discrezionale da parte della Prefettura che tenga conto della personalità dell'interessato, della gravità della fattispecie, delle esigenze lavorative e di ciò che è avvenuto dopo la condanna, circa la pericolosità sociale che potrebbe scaturire dalla concessione della patente di guida. Dopo la sentenza n. 22/2018 della Corte Costituzionale, che ha dichiarato l'illegittimità costituzionale dell'automatismo normativo precedente, l'Amministrazione competente non può più limitarsi a rilevare l'esistenza di una condanna penale potenzialmente ostativa, ma deve aprire un apposito procedimento per esprimere la propria valutazione discrezionale, tenendo conto di tutti gli elementi rilevanti. Il provvedimento di diniego adottato senza tale doverosa valutazione discrezionale deve essere annullato, affinché l'Amministrazione proceda a un nuovo esame della domanda nel rispetto dei principi enunciati.