Cassazione penale Sez. II sentenza n. 12535 del 17 marzo 2014

ECLI:IT:CASS:2014:12535PEN

Massima

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Il sequestro preventivo di un bene può essere legittimamente disposto dal giudice quando sussistono gravi indizi di reato, in particolare di truffa, e il provvedimento cautelare risulta necessario per impedire la prosecuzione dell'attività delittuosa o la dispersione delle cose pertinenti al reato. Il ricorso per cassazione avverso l'ordinanza di conferma del sequestro è ammissibile solo per vizi di legittimità, quali la mancanza assoluta di motivazione o la presenza di motivazione meramente apparente, ma non per mere censure di illogicità o contraddittorietà della motivazione, le quali possono essere dedotte solo attraverso il motivo di cui all'art. 606, lett. e), c.p.p. L'inammissibilità del ricorso per cassazione comporta la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria a favore della cassa delle ammende, qualora risulti evidente che il ricorso sia stato proposto per colpa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GENTILE Domenico - Presidente

Dott. IASILLO Adriano - Consigliere

Dott. DIOTALLEVI Giovanni - Consigliere

Dott. LOMBARDO Luigi Giovann - Consigliere

Dott. BELTRANI Sergio - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 1998/2012 TRIB. LIBERTA' di NAPOLI, del 05/11/2012;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. SERGIO BELTRANI;

sentite le conclusioni del PG Dott. GALASSO Aurelio, che ha chiesto dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso;

rilevata la regolarita' degli avvisi di rito.

RITENUTO IN FATTO

1. Il Tribunale di Napoli - sezione riesame delle misure cautelari reali,…

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