Cassazione civile Sez. VI ordinanza n. 26286 del 6 dicembre 2011

ECLI:IT:CASS:2011:26286CIV

Massima

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Il giudice, nell'emettere una sentenza, è tenuto a verificare con la massima diligenza l'esattezza dei dati identificativi delle parti, in modo da evitare errori materiali nel dispositivo. Tali errori, quando meramente formali e non incidenti sulla sostanza della decisione, possono essere correttamente sanati mediante il procedimento di correzione di errore materiale, senza necessità di una nuova pronuncia. Il principio di correttezza e buona fede processuale impone al giudice di assicurare l'esatta corrispondenza tra il contenuto della sentenza e la reale identità delle parti, al fine di garantire la certezza e l'affidabilità del giudicato. La correzione dell'errore materiale, essendo un mero adeguamento formale, non comporta alcuna pronuncia sulle spese del procedimento di correzione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA CIVILE

SOTTOSEZIONE 1

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. LUCCIOLI ((omissis)) - Presidente

Dott. SALME' Giuseppe - rel. Consigliere

Dott. BERNABEI Renato - Consigliere

Dott. SCHIRO' Stefano - Consigliere

Dott. BISOGNI Giacinto - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

ORDINANZA

sul ricorso 16637-2010 proposto da:

MA. AL. LU. , nella qualita' di procuratore di BA. LU. RE. (OMESSO) elettivamente domiciliato in ROMA, PIAZZA CAVOUR, presso la CASSAZIONE;

- ricorrente -

contro

MINISTERO DELLA GIUSTIZIA (OMESSO);

- intimato -

avverso la sentenza n. 24885/2009 della CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE di ROMA del 6/10/09, depositata il 26/11/2009;

u…

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