Il Tribunale Regionale di Giustizia Amministrativa, Sezione autonoma di Bolzano, statuisce che: 1. Gli atti di determinazione e liquidazione dei contributi di concessione dovuti in relazione ad un intervento edilizio non sono autonomamente impugnabili, in quanto atti paritetici e non provvedimenti amministrativi in senso stretto. Le controversie relative a tali atti rientrano nella giurisdizione esclusiva del giudice amministrativo ai sensi dell'art. 133, comma 1, lett. f) c.p.a. e hanno ad oggetto l'accertamento di un rapporto di credito che prescinde dall'esistenza ed impugnazione di atti determinativi della pubblica amministrazione. 2. In assenza di una convenzione ex art. 40 L.P. n. 13/1997, non può essere riconosciuto il diritto allo scomputo degli oneri di urbanizzazione primaria da parte del concessionario che abbia realizzato direttamente tali opere, non essendo tale istituto previsto nell'ordinamento giuridico della Provincia di Bolzano. 3. Gli interventi di "ristrutturazione urbanistica", che comportano la sostituzione dell'esistente tessuto urbanistico-edilizio con altro diverso, mediante un insieme sistematico di interventi edilizi anche con la modificazione del disegno dei lotti, degli isolati e della rete stradale, devono essere qualificati come "nuove costruzioni", con conseguente applicazione integrale del contributo di concessione, senza possibilità di scomputo per le volumetrie preesistenti a destinazione diversa da quella abitativa. 4. Il contributo sul costo di costruzione è dovuto anche in presenza di un mutamento di destinazione d'uso che comporti un passaggio tra categorie funzionalmente autonome dal punto di vista urbanistico, in quanto produttivo di vantaggi economici, senza che possa trovare applicazione l'esenzione prevista dall'art. 76, comma 1, lett. c) L.P. n. 13/1997 per i soli casi di demoricostruzione senza mutamento di destinazione d'uso.