Cassazione penale Sez. II sentenza n. 17275 del 4 maggio 2011

ECLI:IT:CASS:2011:17275PEN

Massima

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Il delitto di riciclaggio di cui all'art. 648-bis c.p. si configura quando il soggetto agente, pur non essendo necessariamente l'autore del reato presupposto, compie operazioni volte ad ostacolare l'identificazione della provenienza delittuosa di beni o altre utilità, anche attraverso mere condotte materiali che ne alterino l'identità o la riconoscibilità, come la sostituzione di targhe, la manomissione di numeri di telaio o di motore. L'elemento soggettivo del reato è il dolo generico, che comprende la consapevolezza della provenienza delittuosa dei beni e la volontà di impedirne l'identificazione, senza necessità di uno specifico fine di profitto o lucro. Tale condotta si distingue dal favoreggiamento reale in virtù della clausola di riserva prevista dall'art. 379 c.p., che impedisce il concorso apparente di norme.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CARMENINI ((omissis)) - Presidente

Dott. TADDEI Margherita - Consigliere

Dott. BRONZINI Giuseppe - Consigliere

Dott. MANNA Antonio - rel. Consigliere

Dott. CERVADORO Mirella - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Ag. Al. ;

avverso la sentenza 10.6.10 della Corte d'Appello di Reggio Calabria;

visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;

udita in pubblica udienza la relazione del Consigliere Dott. MANNA Antonio;

udito il Procuratore Generale nella persona del Dott. DELEHAYE Enrico, che ha concluso per l'annullamento senza rinvio della sentenza impugnata limitatamente al reato di cui all'articolo 490 …

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