Cassazione penale Sez. V sentenza n. 77 del 4 gennaio 2006

ECLI:IT:CASS:2006:77PEN

Massima

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Il mancato tempestivo deposito da parte del pubblico ministero di atti favorevoli sopravvenuti all'imputato, ai sensi dell'art. 309, comma 5, c.p.p., comporta l'inefficacia della misura cautelare solo in relazione ai capi di imputazione cui tali atti si riferiscono, e non automaticamente per l'intero provvedimento, salvo che la difesa dimostri l'incidenza di tali elementi favorevoli sull'intero quadro indiziario o sulle ragioni complessive a sostegno delle esigenze cautelari. Il giudice del riesame, pertanto, non può dichiarare l'inefficacia della misura cautelare in modo generalizzato, ma deve valutare l'effettiva rilevanza degli atti favorevoli tardivamente depositati in relazione ai singoli capi di imputazione e alle esigenze cautelari complessivamente considerate.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE
QUINTA SEZIONE PENALE
Composta dagli Ill.mi Sigg.:
CALABRESE RENATO LUIGI - PRESIDENTE
AMATO ALFONSO - CONSIGLIERE
ROTELLA MARIO - CONSIGLIERE
NAPPI ANIELLO - CONSIGLIERE
SANDRELLI GIANGIACOMO - CONSIGLIERE
ha pronunciato la seguente
SENTENZA
sul ricorso proposto da:
PUBBLICO MINISTERO PRESSO
TRIB. di BUSTO ARSIZIO
nei confronti di:
1) Fa. Ca. N. IL (...)
avverso ORDINANZA del 14/07/2005
TRIB. LIBERTA' di MILANO
sentita la relazione fatta dal Consigliere ROTELLA MARIO
sentite le conclusioni del P.G. Dr. G. D'ANGELO, di rigetto;
udito il difensore Avv. R. G. Gu. As.;
letta la memoria difensiva;
RITENUTO
1 - Il Tribunale di riesame di Milano, su richiesta dell'11.7.05 ha dichiarato l'inefficacia della misura cautelare applicata il 29.5.05 a Fa. Ca., presidente del c.d.a. di Az. Ai. spa, dal GIP di Busto Arsizio per …

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