Il provvedimento di sospensione dell'accreditamento istituzionale di una struttura sanitaria, pur avendo carattere temporaneo e cautelare, deve essere adottato nel rispetto del principio di legalità, prevedendo espressamente un termine di durata della sospensione, in conformità all'art. 21-quater, comma 2, della legge n. 241 del 1990. L'omissione di tale termine determina l'illegittimità del provvedimento, in quanto viola le esigenze di certezza della posizione giuridica del destinatario. Inoltre, l'amministrazione è tenuta a valutare le misure di "self-cleaning" adottate dalla struttura sanitaria, come la sostituzione dei soggetti coinvolti in procedimenti penali, al fine di verificare la sussistenza dei presupposti per il mantenimento della sospensione; il mancato esame di tali misure integra un ulteriore vizio di legittimità del provvedimento per difetto di motivazione.