Tribunale Amministrativo Regionale Campania - Napoli sentenza n. 4537 del 2020

ECLI:IT:TARNA:2020:4537SENT

Massima

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Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esaminare il ricorso avverso l'ordinanza di demolizione di opere edilizie ritenute abusive, afferma che: 1. Una volta decorso il termine per l'ultimazione dei lavori, i titoli edilizi originariamente concessi decadono, per cui il Comune non deve effettuare alcuna valutazione prospettica sulla futura eventuale regolarità urbanistica dell'opera una volta riottenuto un nuovo valido titolo edilizio, ma deve limitarsi a riscontrare le difformità tra quanto originariamente assentito e quanto effettivamente realizzato. 2. L'inefficacia dell'ordinanza di demolizione quale conseguenza della presentazione di istanza di sanatoria è riconducibile solo alle prime domande di condono edilizio, mentre per le istanze di sanatoria ordinaria, proponibili in base all'art. 36 del D.P.R. 380/2001, si ritiene che implichino solo la priorità logico-giuridica del relativo esame, rispetto all'esecutorietà del provvedimento repressivo, con conseguente arresto di efficacia dell'ordine di demolizione, fino a pronuncia espressa o tacita dell'Amministrazione. 3. Il silenzio dell'Amministrazione protratto oltre il termine di sessanta giorni, a fronte di un'istanza di accertamento di conformità urbanistica presentata ai sensi dell'art. 36 del D.P.R. 380/2001, costituisce un'ipotesi di silenzio significativo al quale vengono collegati gli effetti di un provvedimento di rigetto dell'istanza, impugnabile nelle forme ordinarie. 4. È inammissibile il rilascio di un permesso di costruire in sanatoria subordinato all'esecuzione di opere edilizie, anche se tali interventi siano finalizzati a ricondurre il manufatto nell'alveo della legalità, in quanto in tale ipotesi la "doppia conformità" delle opere abusive richiesta dall'art. 36 D.P.R. 380/2001 non sussiste al momento della presentazione della domanda. 5. Qualora l'interessato non proceda all'abbattimento delle parti dell'intervento edilizio ritenute insanabili, ciò comporta che l'impugnazione del silenzio diniego formatosi sull'istanza di accertamento di conformità sia in ogni caso infondata, in quanto le opere in questione sarebbero assentibili solo una volta intervenuto l'abbattimento degli abusi riscontrati, e dunque la doppia conformità delle opere da sanare sarebbe successiva e non preesistente alla presentazione dell'istanza ex art. 36 citato.

Sentenza completa

Pubblicato il 16/10/2020

N. 04537/2020 REG.PROV.COLL.

N. 03057/2019 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale della Campania

(Sezione Seconda)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 3057 del 2019, integrato da motivi aggiunti, proposto da
Annamaria De Falco, rappresentata e difesa dall'avvocato Antonio Camarca, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia;

contro

Comune di Arzano, in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentato e difeso dall'avvocato Sabatino Rainone, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia e domicilio eletto presso lo studio Ciro Sito in Napoli, Centro Dir.Le Isola E/2, Scala A;

per l'annullamento

quanto al ricorso principale

a) dell'ordinanza del Dirigente Area Pianificaz…

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