Cassazione penale Sez. III sentenza n. 55285 del 30 dicembre 2016

ECLI:IT:CASS:2016:55285PEN

Massima

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La massima giuridica che si può trarre dalla sentenza è la seguente: Il reato di associazione per delinquere finalizzata al narcotraffico (art. 74 DPR 309/1990) si configura quando vi è un accordo criminoso tra almeno tre persone per la commissione di una serie indeterminata di delitti in materia di stupefacenti, con permanenza del vincolo associativo tra i partecipanti, i quali assicurino la propria disponibilità duratura ed indefinita nel tempo al perseguimento del programma criminoso del sodalizio. La prova del vincolo associativo può essere data anche attraverso "facta concludentia", come i contatti continui tra gli spacciatori, i frequenti viaggi per il rifornimento della droga, le basi logistiche, le forme di copertura e i beni necessari per le operazioni delittuose, le forme organizzative, sia di tipo gerarchico che mediante divisione dei compiti tra gli associati, la commissione di reati rientranti nel programma criminoso e le loro specifiche modalità esecutive. Ai fini della configurabilità dell'aggravante della finalità di agevolazione di un'associazione di tipo mafioso (art. 7 L. 203/1991), non è sufficiente la mera consapevolezza dell'esistenza e delle finalità dell'associazione mafiosa e dell'ausilio oggettivamente prestato al sodalizio, ma occorre il fine specifico di agevolare l'attività dell'associazione mafiosa, desumibile da ulteriori elementi fattuali oltre alla mera consapevolezza dell'ausilio prestato. Non è sufficiente la mera constatazione che il traffico di stupefacenti sia strategico per le finalità dell'associazione mafiosa e che i membri del gruppo criminale ne fossero consapevoli, essendo necessario accertare la specifica finalità di agevolazione, che non può essere desunta in via automatica dalla consapevolezza dell'ausilio prestato. L'aggravante dell'ingente quantità di cui all'art. 80, comma 2, DPR 309/1990 può essere riconosciuta anche in assenza di sequestro della sostanza stupefacente, purché vi siano elementi di prova certi che consentano di pervenire per via indiretta alla individuazione del dato quantitativo, come le dichiarazioni dei collaboratori di giustizia e le intercettazioni telefoniche ed ambientali dalle quali emergano specifici riferimenti a quantitativi rilevanti.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ROSI Elisabetta - Presidente

Dott. SOCCI ((omissis)) - Consigliere

Dott. DI STASI Antonella - Consigliere

Dott. MENGONI Enrico - Consigliere

Dott. RICCARDI Giuseppe - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 15/05/2015 della CORTE…

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