Cassazione penale Sez. I sentenza n. 15838 del 15 aprile 2009

ECLI:IT:CASS:2009:15838PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nel sindacare la motivazione di un provvedimento cautelare, non può sostituire la propria valutazione delle prove a quella del giudice di merito, purché quest'ultima sia logica e coerente, anche se non coincidente con l'interpretazione prospettata dalla parte ricorrente. Il controllo di legittimità sulla motivazione è limitato a verificare la correttezza del procedimento logico seguito dal giudice di merito nell'apprezzamento degli elementi probatori, senza poter sindacare l'intrinseca attendibilità dei risultati interpretativi, quando essi siano sorretti da argomentazioni adeguate e coerenti. Il giudice di legittimità non può, pertanto, imporre la propria diversa lettura dei fatti, ove quella operata dal giudice di merito risulti logicamente giustificata, anche se non coincidente con l'interpretazione prospettata dalla parte ricorrente.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FAZZIOLI Edoardo - Presidente

Dott. ZAMPETTI Umberto - Consigliere

Dott. ROMBOLA' Marcello - Consigliere

Dott. BONITO Francesco M.S. - Consigliere

Dott. BARBARISI Maurizio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA/ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

PUBBLICO MINISTERO PRESSO il TRIBUNALE di Siracusa;

contro

TO. AI. BE. AH. n. il (OMESSO);

avverso ORDINANZA del 09 dicembre 2008 del TRIB. LIBERTA' di CATANIA;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. BONITO ((omissis));

sentite le conclusioni del P.G. Dott. DELEHAYE Enrico che ha chiesto il rigetto del ricorso.

La Corte:

OSSERVA

Il Procuratore della Repubblica p…

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