Cassazione penale Sez. V sentenza n. 35773 del 3 ottobre 2011

ECLI:IT:CASS:2011:35773PEN

Massima

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Il reato di diffamazione è integrato quando la comunicazione del contenuto lesivo della reputazione altrui avviene con modalità tali da renderla ostensibile a più persone, anche se non espressamente indirizzata a un numero indeterminato di destinatari. Pertanto, l'invio di una lettera aperta, indirizzata al soggetto offeso presso un ente pubblico, è sufficiente a configurare il requisito della comunicazione con più persone, in quanto il contenuto della missiva è destinato a transitare necessariamente attraverso le mani di più impiegati prima di essere consegnata al destinatario, rendendo così il suo contenuto potenzialmente conoscibile da una pluralità di soggetti. Inoltre, la formulazione di una domanda retorica che sottintende un'accusa di illecito comportamento da parte del soggetto offeso integra il requisito del contenuto diffamatorio, essendo idonea a lederne la reputazione, a prescindere dalla effettiva intenzione dell'autore di rendere pubblico il contenuto della comunicazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. AMATO Alfonso - Presidente

Dott. OLDI Paolo - rel. Consigliere

Dott. DE BERARDINIS Silvana - Consigliere

Dott. ZAZA Carlo - Consigliere

Dott. SABEONE Gerardo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) BA. CE. , N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 7/2009 TRIBUNALE di TIVOLI, del 19/02/2010;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 19/05/2011 la relazione fatta dal Consigliere Dott. PAOLO OLDI;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. Maria Giuseppina

Fodaroni che ha concluso per il rigetto del ricorso con correzione dell'errore materiale contenuto nel capo d'imputazione;

Udito il difensore, che ha c…

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