Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esercizio della giurisdizione esclusiva in materia di espropriazione per pubblica utilità, afferma che: 1. La giurisdizione del giudice amministrativo sussiste anche in caso di occupazione di un fondo senza il previo espletamento della procedura espropriativa, qualora l'Amministrazione abbia comunque esercitato il proprio potere autoritativo, come nel caso di approvazione del progetto definitivo di un'opera pubblica, che costituisce dichiarazione implicita di pubblica utilità. 2. Il proprietario del bene illegittimamente occupato conserva la titolarità del diritto di proprietà, non essendo applicabile l'istituto dell'occupazione acquisitiva, ormai espunto dall'ordinamento. Pertanto, egli può agire per ottenere la restituzione del bene, la riduzione in pristino stato e il risarcimento del danno per l'illegittima occupazione. 3. Il risarcimento del danno da occupazione illegittima è determinato in misura pari al 5% annuo del valore venale del bene, da calcolarsi sulla base del più probabile valore di mercato, devalutato e rivalutato secondo gli indici di variazione dei prezzi immobiliari, per il periodo di occupazione. 4. L'Amministrazione occupante, per evitare l'ulteriore maturazione del danno risarcibile, deve provvedere prioritariamente alla restituzione del bene e al pagamento del risarcimento, fermo restando la possibilità di attivare il procedimento di cui all'art. 42-bis del T.U. espropri, nel rispetto di rigorosi presupposti e garanzie.