Cassazione penale Sez. III sentenza n. 2067 del 17 gennaio 2024

ECLI:IT:CASS:2024:2067PEN

Massima

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Il reato di atti sessuali con minorenne di cui all'art. 609-quater c.p. si configura quando l'agente compie atti sessuali con una persona di età compresa tra i 14 e i 18 anni, in assenza di una relazione affettiva stabile e di reciproca fiducia, e il reato di prostituzione minorile di cui all'art. 600-bis, comma 2, c.p. si realizza quando l'agente compie atti sessuali con un minore di età compresa tra i 14 e i 18 anni, in cambio di denaro o altra utilità, anche solo promessa. L'ignoranza dell'età della vittima minorenne può escludere la responsabilità penale solo se l'agente ha diligentemente proceduto agli accertamenti necessari, essendo richiesto un impegno conoscitivo proporzionato al bene giuridico tutelato, ovvero il libero sviluppo psicofisico del minore. La prova della corresponsione di denaro o altra utilità in cambio della prestazione sessuale può desumersi dalle dichiarazioni della persona offesa, anche se discordanti su alcuni dettagli, ove trovino riscontro in altri elementi probatori. Nella commisurazione della pena, il giudice deve valutare sia gli elementi oggettivi che soggettivi del reato, dando rilievo alle circostanze attenuanti generiche, come il risarcimento del danno, nel rispetto dei criteri di cui all'art. 133 c.p.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta da

Dott. RAMACCI Luca - Presidente

Dott. GALTERIO Donatella - Consigliere

Dott. PAZIENZA Vittorio - Consigliere

Dott. SEMERARO Luca - Consigliere

Dott. GAI Emanuela - Relatore

ha pronunciato la seguente

SENTENZA
sul ricorso proposto da
Fa.Gi., nato a A il (omissis)
avverso la sentenza del 16/05/2023 della Corte d'appello di Salerno
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere ((omissis));
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale ((omissis)), che ha concluso chiedendo l'inammissibilità del ricorso;
udito per il ricorrente l'avv. Bi. che ha concluso chiedendo l'accoglimento del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con l'impugnata sentenza, la Corte d'appello di Salerno, in parziale riforma …

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