Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: Qualora la stazione appaltante o il soggetto incaricato dell'espletamento della gara abbiano fornito istruzioni contraddittorie ai concorrenti in merito alle modalità di presentazione delle offerte, inducendoli in errore, la conseguente esclusione di un concorrente che abbia seguito pedissequamente tali istruzioni erronee costituisce una condotta illegittima, in violazione del principio di affidamento e dei principi di tassatività e conoscibilità delle cause di esclusione. In tali casi, la stazione appaltante è tenuta a porre rimedio all'errore rispettando le modalità e i tempi di rettifica previsti dagli artt. 70, 71 e 72 del Codice dei contratti pubblici, ovvero comunicando tempestivamente le informazioni complementari ai concorrenti e prorogando adeguatamente il termine per la presentazione delle offerte.